Oggi il mare porta onde calme,
riverberi di luce, speculari rifrangenze
del cielo celeste lucide emergenze.
Oggi il dolore sulle onde è fitto e mite
nel calmo andare di queste acque infinite.
E trafigge, oh si, trafigge
troppa luce nel mio oscuro che indige
e mi ci immergo respiro lungo…
mentre tanta bellezza mi strazia e m’uccide.
E questa mia tana invasa dal colore
si riempie di spiriti gai…eppure…
in tale vertigine di bagliore…
non so, non so più dire…amore…
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